I prezzi dei Moduli Fotovoltaici nel 2014 il trend

Nel corso degli anni abbiamo assistito ad un calo costante del prezzo dei moduli fotovoltaici. L'abbassamento ha giovato di certo alle tasche dei consumatori, ma di pari passo si sono ridotti, almeno in Italia, gli incentivi del Conto Energia. Al momento, dati Gse relativi a settembre 2013,  aderiscono al quinto conto poco più di 526 mila impianti in Italia per 6,6 miliardi di euro erogati. Abbiamo quindi quasi raggiunto i 6,7 miliardi previsti dal D.M. del 5 luglio 2012 come massimale possibile di erogazione incentivo.




In attesa quindi del sesto conto energia dobbiamo fare un po' di conti, e qui entra in scena il costo di un impianto. Come detto i prezzi dei pannelli fotovoltaici per fortuna non sono più quelli di una volta. Fa sorridere pensare al 1977 quando ci volevano 70 dollari per watt per un modulo. Oggi siamo arrivati ad un costo medio di 0,79 dollari per watt (0,6 euro, fonte Forbes).

Ovviamente in Italia siamo ancora lontani da questi valori che si riferiscono a coloro che acquistano grandi quantità per i loro impianti, però non siamo lontani dall' affermare un valore di 1 euro per watt. Un modulo economico da 250 watt costa quindi 250 euro.
Lo ricordiamo stiamo parlando soltanto di prezzo di un modulo fotovoltaico, per un impianto completo è necessario l'acquisto di inverter, cavi, supporti, contatori e poi c'è il costo da preventivare per l'allaccio al conto energia.

Il trend per il 2014 dei prezzi:
il calo sembra proseguire a causa della forte concorrenza tra produttori di pannelli policristallini cinesi e la discesa dei costi del polisilicone, materia prima chiave utilizzata per la fabbricazione di pannelli in policristallino. 

I prezzi di vendita dei moduli policristallini è diminuito negli ultimi tre anni di oltre il 30% arrivando a meno di 0,8 € (1,05 $) in Germania , mentre i prezzi del tellururo di cadmio, materiale su cui si basano i pannelli a film sottile, è sceso del 20% arrivando 0,6 euro (0,79 dollari). In mercati come la Cina , i prezzi dei pannelli a base di silicio sono quasi alla pari con i pannelli a film sottile, apprezzati per la loro "duttibilità". 

Lo ricordiamo: i moduli thin film, pur se hanno un rendimento molto più basso rispetto a quelli in silicio policristallino, possono essere impiegati anche su strutture curve, come ad esempio avviene per le tegole fotovoltaiche perfettamente integrate architettonicamente.

Il mercato europeo ha trainato tutto il settore solare fino al 2013 grazie ai generosi sussidi governativi, che hanno contribuito a incrementare le installazioni presenti. Nel 2011 in Europa si sono montati quasi due terzi di impianti fotovoltaici (per un totale di circa 18,5 GW). Tuttavia, il mercato ha registrato battute d'arresto a causa della crisi del debito sovrano ed un ridimensionamento delle sovvenzioni in mercati come Italia, Germania e la Spagna .

In risposta alla domanda più debole i produttori di pannelli hanno cominciato a diminuire la produzione. Per esempio, First Solar, il più grande produttore di moduli thin film al mondo, ha annunciato l'intenzione di chiudere le sue fabbriche in Germania.

I produttori stanno quindi concentrando le loro attenzioni su nuovi mercati come India, Sud Africa e Medio Oriente, lì dove il sole è abbondante ed i prezzi dell'energia elettrica sono relativamente elevati, cosa che permette all'energia solare di raggiungere la grid parity quanto prima.


Conclusioni:
supponendo che la tendenza alla diminuzione nel costo dei moduli prosegua nei prossimi 10 o 20 anni, e non c'è ragione per non crederlo, l'energia solare diventerà 5 a 10 volte più conveniente di quanto non sia oggi. Questo solleva una domanda interessante. Cosa succede se il solare diventerà più conveniente rispetto ad altre fonti di energia? Il mercato tornerà indietro ed i prezzi inizieranno a salire? Oppure ci penseranno i governi a "disincentivare" le installazioni con tasse per "preservare" interessi legati al petrolio?