Pannelli Fotovoltaici Incentivi 2014

Gli incentivi del Conto Energia, quelli che eravamo abituati ad utilizzare come parametro di riferimento si sono esauriti la scorsa estate. Siamo così rimasti orfani di un sistema incentivante che aveva contribuito al boom del fotovoltaico in Italia. A questo punto la domanda che si pone è: c'è ancora la convenienza? Che cosa è previsto per il 2014 e per gli anni a venire dal punto di vista delle "agevolazioni" all'acquisto o alla produzione di energia elettrica tramite un sistema solare?

Al momento non è previsto un sesto conto energia. Ci sono solo indiscrezioni e voci di corridoio, il Governo è impegnato a far quadrare i conti e sebbene gli incentivi siano a "costo zero" per le casse dello Stato (vengono finanziati con un prelievo sulla bolletta elettrica degli italiani) non si vedono proposte concrete all' orizzonte.

Con il decreto legge numero 63 del Governo Letta dello scorso 4 giugno 2013 sono state prorogate le detrazioni fiscali del 50% sulle ristrutturazioni edilizie e sul risparmio energetico.La legge di stabilità di fine anno ha poi concesso un'ulteriore proroga fino al 31 dicembre 2014.



NIENTE INCENTIVI MA AGEVOLAZIONI FISCALI.

Per gli impianti fotovoltaici fino al 31 dicembre 2013 ci sono quindi queste detrazioni, a partire dal primo gennaio 2014 dovrebbero mantenersi sempre al 50% (su un massimo di spesa di 96 mila euro di impianto) grazie alla Legge di Stabilità in approvazione questi giorni per poi scendere progressivamente nel 2015 al 40% e poi al 36%. Possiamo usufruirne quindi anche se non effettuiamo una ristrutturazione edilizia (lo ha chiarito l'Agenzia delle Entrate con la risoluzione 22e).

L'impianto deve avere queste caratteristiche: potenza inferiore a 20 Kwp , spesa massima di 96 mila euro ed essere utilizzato per scopi privati. Non si può quindi rivendere l'energia elettrica prodotta al gestore o ad un altro soggetto.

Possiamo però usufruire dello "scambio sul posto" che aumenta ancor di più il vantaggio energetico di un'installazione. La corrente elettrica prodotta durante la giornata che non viene autoconsumata viene reimmessa in rete e ceduta al Gestore che la rende disponibile per altri utenti. Questo "credito" che noi maturiamo ci viene restituito la notte e nelle ore di buio quando dobbiamo "acquistare" l'energia.

Calcolo delle detrazioni Irpef del 50%: abbiamo acquistato un impianto fotovoltaico da 3kwp per 6 mila euro (i prezzi dei moduli fotovoltaici nel 2014 tenderanno ancora a scendere). Il 50%, ovvero 3mila euro, è detraibile sulla dichiarazione dei redditi per 10 anni. Quindi ogni anno possiamo portare in detrazione 300 euro.

Ricordiamo anche che non c'è bisogno che l'impianto fotovoltaico ricada in una ristrutturazione edilizia per usufruire delle detrazioni decennali al 50%.

I prezzi dei Moduli Fotovoltaici nel 2014 il trend

Nel corso degli anni abbiamo assistito ad un calo costante del prezzo dei moduli fotovoltaici. L'abbassamento ha giovato di certo alle tasche dei consumatori, ma di pari passo si sono ridotti, almeno in Italia, gli incentivi del Conto Energia. Al momento, dati Gse relativi a settembre 2013,  aderiscono al quinto conto poco più di 526 mila impianti in Italia per 6,6 miliardi di euro erogati. Abbiamo quindi quasi raggiunto i 6,7 miliardi previsti dal D.M. del 5 luglio 2012 come massimale possibile di erogazione incentivo.




In attesa quindi del sesto conto energia dobbiamo fare un po' di conti, e qui entra in scena il costo di un impianto. Come detto i prezzi dei pannelli fotovoltaici per fortuna non sono più quelli di una volta. Fa sorridere pensare al 1977 quando ci volevano 70 dollari per watt per un modulo. Oggi siamo arrivati ad un costo medio di 0,79 dollari per watt (0,6 euro, fonte Forbes).

Ovviamente in Italia siamo ancora lontani da questi valori che si riferiscono a coloro che acquistano grandi quantità per i loro impianti, però non siamo lontani dall' affermare un valore di 1 euro per watt. Un modulo economico da 250 watt costa quindi 250 euro.
Lo ricordiamo stiamo parlando soltanto di prezzo di un modulo fotovoltaico, per un impianto completo è necessario l'acquisto di inverter, cavi, supporti, contatori e poi c'è il costo da preventivare per l'allaccio al conto energia.

Il trend per il 2014 dei prezzi:
il calo sembra proseguire a causa della forte concorrenza tra produttori di pannelli policristallini cinesi e la discesa dei costi del polisilicone, materia prima chiave utilizzata per la fabbricazione di pannelli in policristallino. 

I prezzi di vendita dei moduli policristallini è diminuito negli ultimi tre anni di oltre il 30% arrivando a meno di 0,8 € (1,05 $) in Germania , mentre i prezzi del tellururo di cadmio, materiale su cui si basano i pannelli a film sottile, è sceso del 20% arrivando 0,6 euro (0,79 dollari). In mercati come la Cina , i prezzi dei pannelli a base di silicio sono quasi alla pari con i pannelli a film sottile, apprezzati per la loro "duttibilità". 

Lo ricordiamo: i moduli thin film, pur se hanno un rendimento molto più basso rispetto a quelli in silicio policristallino, possono essere impiegati anche su strutture curve, come ad esempio avviene per le tegole fotovoltaiche perfettamente integrate architettonicamente.

Il mercato europeo ha trainato tutto il settore solare fino al 2013 grazie ai generosi sussidi governativi, che hanno contribuito a incrementare le installazioni presenti. Nel 2011 in Europa si sono montati quasi due terzi di impianti fotovoltaici (per un totale di circa 18,5 GW). Tuttavia, il mercato ha registrato battute d'arresto a causa della crisi del debito sovrano ed un ridimensionamento delle sovvenzioni in mercati come Italia, Germania e la Spagna .

In risposta alla domanda più debole i produttori di pannelli hanno cominciato a diminuire la produzione. Per esempio, First Solar, il più grande produttore di moduli thin film al mondo, ha annunciato l'intenzione di chiudere le sue fabbriche in Germania.

I produttori stanno quindi concentrando le loro attenzioni su nuovi mercati come India, Sud Africa e Medio Oriente, lì dove il sole è abbondante ed i prezzi dell'energia elettrica sono relativamente elevati, cosa che permette all'energia solare di raggiungere la grid parity quanto prima.


Conclusioni:
supponendo che la tendenza alla diminuzione nel costo dei moduli prosegua nei prossimi 10 o 20 anni, e non c'è ragione per non crederlo, l'energia solare diventerà 5 a 10 volte più conveniente di quanto non sia oggi. Questo solleva una domanda interessante. Cosa succede se il solare diventerà più conveniente rispetto ad altre fonti di energia? Il mercato tornerà indietro ed i prezzi inizieranno a salire? Oppure ci penseranno i governi a "disincentivare" le installazioni con tasse per "preservare" interessi legati al petrolio?

Pannelli fotovoltaici Ibridi, corrente e acqua calda insieme

La tecnologia fotovoltaica non è cambiata di molto negli ultimi 20 anni. Il materiale che sta alla base del processo di trasformazione delle energia solare in quella elettrica all' interno delle celle è sempre lo stesso, il silicio, mentre i componenti del sistema sono sempre gli stessi (cavi, inverter, sostegni ecc.). 

Sono sicuramente migliorati i rendimenti e l'efficienza dei moduli, i prezzi poi si sono clamorosamente abbassati (vedi i pannelli fotovoltaici low cost cinesi) ma niente di nuovo sotto al sole. Tanti prototipi ma nulla che sia entrato a pieno regime industriale dal punto di vista dei prodotti. Un interessante nuovo modulo però sta prendendo piede e riscuote sempre un maggior successo nelle vendite, si tratta del pannello solare ibrido.





Che cos'è:
un unico modulo che permette la realizzazione di energia elettrica e la produzione di acqua calda. Pannello solare termico e fotovoltaico che si fondono insieme. Un grandissimo risparmio in termini di spazio, ma soprattutto dal punto di vista economico. Potremmo essere completamente indipendenti dal punto di vista energetico dato che il sistema andrebbe a sostituire sia il gas utilizzato per uso sanitario (docce, lavabi ecc...) che quello per il riscaldamento.





Com'è realizzato:
un normale modulo fotovoltaico ai bordi del quale scorrono i tubi che contengono l'acqua da riscaldare. La serpentina ha anche un importante compito: quello di abbassare la temperatura delle celle fotovoltaiche che nella stagione calda raggiungono temperature elevatissime riducendo l'efficienza dei moduli stessi. L'acqua riscaldata verrà stoccata nei serbatoi a disposizione per essere utilizzata.





Ci sono dei pannelli solari ibridi con tecnologia di impiantistica termica sottovuoto che possono benissimo essere usati anche in inverno con temperature rigide e con cielo nuvoloso. In inverno gli impianti più evoluti arrivano anche a produrre acqua ad una temperatura di 35 gradi che va benissimo per una doccia, ma anche per la casa utilizzando il riscaldamento a pavimento, vedi qui per i dettagli su questo tipo di tecnologia.





Il prezzo:
dipende dalla configurazione richiesta, dalla grandezza del serbatoio di stoccaggio dell' acqua che deve essere riparametrato in base alle esigenze di una famiglia. Siamo intorno ai 9mila euro per un impianto da 3 kwp con un serbatoio da 300-500 litri. Lo spazio necessario per questo tipo di impianto è di circa 25-28 mq.





I produttori:
c'è l'italiana Brandoni, (qui i suoi prodotti) e poi varie case straniere comela Silevo.

Aumenta il peso del Fisco sui Pannelli Fotovoltaici nel 2013

Sorpresa amara con l'arrivo del 2013 per i possessori di impianti fotovoltaici. Già si è dovuto combattere con l'abbassamento delle tariffe incentivanti del quinto conto energia, ora ci si mette anche il fisco.

 Il nuovo conto energia (decreto ministeriale 5 luglio 2012, pubblicato in G.U.num 159 del 10 luglio 2012) valorizza infatti l'energia prodotta dagli impianti con due diversi incentivi: il premio per l'autoconsumo (energia consumata in sito), che viene applicato a tutta l'energia prodotta e consumata sul posto e la tariffa omnicomprensiva, che vale per tutti i kilowattora non consumati "sul posto e al momento", ma immessi nella rete elettrica.

L'Agenzia delle Entrate ha chiarito di recente che il premio per l'autoconsumo non è soggetto a tassazione, ma la tariffa onnicomprensiva va considerata reddito diverso, e pertanto deve essere dichiarata nel 730 e assoggettata all'imposta sul reddito (Irpef).

Non ci sono novità rispetto ai vecchi conti energia, anche prima si doveva dichiarare sul 730.In realtà però c'è una differenza. Una volta, per il meccanismo dello scambio sul posto, che considera la rete come una sorta di batteria virtuale, erano considerati autoconsumo anche i kWh consumati di sera o nei giorni di pioggia - quando il fotovoltaico non funzionava - se compensati dai kWh prodotti, e non utilizzati, quando il sole splendeva. Con questo sistema, con i vecchi incentivi, il reddito tassabile era virtualmente nullo con gli impianti dimensionati sui consumi familiari.

Con il quinto conto energia, invece, lo scambio sul posto è stato eliminato (o, meglio, reso alternativo all'incentivo): la conseguenza è che, di norma, per una famiglia è praticamente impossibile consumare "sul posto e sul momento" più del 50% dell'energia prodotta dal fotovoltaico. Pertanto per il restante 50% dovrà pagare l'imposta sugli incentivi.

Le tasse sulla tariffa ominicomprensiva si pagano in base al reddito Irpef e possono andare dal 23% per redditi inferiori a 15 mila euro passando per il 27% (redditi compresi tra 15mila e 28 mila euro), fino al 38% tra 28 e 55mila euro, 41% sopra i 55mila e 43% sopra ai 75mila.

Sempre in tema di incentivi poi stanno per scadere quelli del conto energia che prevedeva la sua cessazione 30 giorni dopo il raggiungimento di 6,7 miliardi di euro erogati per anno. A gennaio 2013 siamo arrivati a 6,5 miliardi erogati. Mancano solo 200 milioni che si potrebbero esaurire in pochi mesi, il tutto in attesa del sesto conto energia.