I pannelli fotovoltaici si dividono in due grandi categorie. Da una parte ci sono quelli in silicio cristallino (mono o policristallino) dall' altra quelli a film sottile amorfo (thin film). Lasciando da parte quest'ultima categoria, poco utilizzata perchè di efficienza minore anche se i moduli costano di meno, concentriamoci su pannelli monocristallini e policristallani. Che differenza c'è? Quale è dei due il migliore?
La differenza è nella realizzazione in fase produttiva: i moduli fotovoltaici a silicio monocristallino sono creati tagliando una singola boule (cristallo a forma cilindrico) di silicio . Sono più costosi da produrre, ma solitamente hanno un rendimento di poco più alto rispetto alle celle policristalline convenzionali e quindi a parità di potenza sono meno ingombranti.
I pannelli fotovoltaici policristallini vengono realizzati tagliando una boule di silicio che si sviluppa in molteplici direzioni. Le celle policristalline in genere hanno un rendimento leggermente inferiore e quindi, di solito, il modulo è leggermente più grande. Tutto questo sulla carta, visto che la teroria è stata smentita dalla pratica con l'avvento delle nuove cellule in nitruro di silicio policristallino, classificate ad alta efficienza o addirittura superiori a quelle monocristalline di dimensioni simili.
Parlare quindi di convenienza o di differenza con le nuove tecnologie non ha quindi senso. Un produttore può scegliere di costruire i propri moduli con tecnica mono o policristallina a seconda della sua tecnologia e dei suoi brevetti. Quello che fa la differenza fra un pannello e l'altro è l'efficienza, più alta è maggiore sarà la produttività del modulo.
I rendimenti più alti per i pannelli fotovoltaici commerciali li ha toccati Sunpower con il 20%, a seguire Sanyo e poi tutti gli altri. Un pannello pv medio di prezzo medio ha un'efficienza del 13-14%.